In questo blog non è possibile non parlare di quanto sta succedendo nel Comune di Ficarolo in Provincia di Rovigo; comune limitrofo al mio.
Un comune in cui la Prefettura vuole collocare provvisoriamente, un
numero non precisato di profughi presso una struttura alberghiera privata.
Non mi soffermo sul problema profughi, già affrontato in questo blog ; nemmeno sull’utilità delle prefetture; ma vorrei affrontare il
problema da un punto di vista insolito, già da alcuni accennato ma mai
approfondito.
Il Caso, a mio avviso, sta degenerando in quanto vengono continuamente
violati i principi fondamentali della libertà: violazione della proprietà
privata, violazione della dignità delle persone ridotte a merce di mercato,
incitazione alla violenza.
E’ opportuno prima di scendere nella particolarità del caso, elencare
alcune considerazioni di carattere generale che sono all’origine del fenomeno immigratorio.
L’immigrazione è un problema mondiale che l’Italia e L’Europa non riusciranno
a fermare; ma sicuramente esistevano ed esistono tuttora, le condizioni per
limitare il fenomeno e gestirlo in modo più efficace. Seppur con il seno del
poi, sono stati commessi alcuni errori fondamentali che ne compromettono la
gestione attuale e futura dei profughi; vado di seguito ad elencarli:
- Politica estera inefficiente nei confronti di paesi dell’oriente e/o dell’Africa in cui non vengono rispettati i principali fondamentali dei diritti dell’individuo (non mi spingo ai principi di democrazia e libertà in quanto discutibili anche in Italia).
- Gestione dei profughi inefficiente, affrontata come problema e non come una possibile risorsa per l’Italia. (blog)
- Aver attribuito un prezzo al singolo profugo di 35,00 [euro/(profugo x giorno)].
Sarà su questo terzo punto che svolgerò la mia analisi.
Ma prima è necessario fare una ulteriore premessa; nel nostro paese non
è chiaro il concetto per cui la forza che muove l’imprenditore a fare impresa è
l’egoismo (termine inteso non
come una proprietà dispregiativa). Questo concetto non è accettato e compreso
da molti.
Adam Smith (filosofo-economista 1723-1790) scriveva “Non è dalla benevolenza
del macellaio, del birraio, o del panettiere
che ci aspettiamo la nostra cena, ma
dalla loro considerazione del loro stesso interesse.”
L’imprenditore nella sua attività quotidiana cerca di trarre guadagno
in ogni momento; tale guadagno gli consentirà di pagare i propri dipendenti,
investire nella propria azienda e se possibile, risparmiare per il futuro. Ma a
volte, come spesso accade nel nostro paese, il guadagno serve per rimediare
situazioni spiacevoli.
L’imprenditore per sua natura non trascura nessuna opportunità; è una
macchina da guerra….
A volte intraprende imprese profittevoli, imprese deludenti e
fallimentari. Capita, che le attività deludenti e/o fallimentari non siano
conseguenza di valutazioni sbagliate ma determinate da condizioni al contorno
che non dipendono dall’imprenditore ma mutano nel tempo; es: aumento
tassazioni, nuove normative, mercati non gestiti in libero scambio, crisi
economiche, eccessiva presenza dello stato, ecc……
Non ci si deve assolutamente attendere che gli imprenditori debbano, al
di là del proprio interesse, fare dei principi generali di benessere la massima
della loro propria azione. La necessità della vita li spingono a trarre il
massimo da ogni circostanza data. Non è affare degli imprenditori risolvere il
problema dei profughi o alla loro gestione; tutto quello che li riguarda è
adattarsi alle circostanze, in modo da
trarre il massimo profitto possibile nelle condizioni in cui si trovano senza violare la libertà di nessun
individuo (unico vincolo a cui ci si deve attenere).
Orbene ritornando al punto 3, se lo stato italiano decide di attribuire
un prezzo al mantenimento di un profugo, involontariamente ha creato un nuovo
mercato, una nuova opportunità di guadagno. Dove gli stessi politici mascherati
in cooperative, associazioni di solidarietà e i privati imprenditori valutano
l’opportunità di trarre guadagno.
Il caso di Ficarolo pertanto è un classico esempio in cui un
imprenditore ha valutato l’opportunità di poter trarre un guadagno in un
mercato creato dallo stato.
Il solo fatto che l’imprenditore dopo aver fatto le proprie
valutazioni:
- mancato accordo con la cooperativa (non si capisce perché la gestione dei profughi debba essere comunque gestito da una cooperativa di intermediazione);
- problemi con i propri concittadini;
abbia scelto di non procedere; non autorizza la Prefettura di Rovigo a requisire l’attività
alberghiera.
Nonostante la Costituzione Italiana non protegga assolutamente la proprietà
privata (art. 42); anzi ne demanda al potere politico la gestione mediante lo
strumento della legislazione; per lo scrivente, il caso di Ficarolo rappresenta una violazione grave
della libertà individuale.
Ficarolo, non deve essere visto come un fallimento sulla
gestione dei profughi (che in qualche modo verranno sistemati) ma un predomino
dello stato sulla proprietà privata. Dopo aver creato un mercato di essere
umani, lo stato pretende di gestirlo requisendo proprietà altrui.
La libertà a 360° è un concetto difficile da capire, presuppone
responsabilità e principi saldi (PNA).
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