sabato 5 novembre 2016

FICAROLO PROFUGHI E PROPRIETA' PRIVATA



In questo blog non è possibile non parlare di quanto sta succedendo nel Comune di Ficarolo in Provincia di Rovigo; comune limitrofo al mio.
Un comune in cui la Prefettura vuole collocare provvisoriamente, un numero non precisato di profughi presso una struttura alberghiera privata.
Non mi soffermo sul problema profughi, già affrontato in questo blog ; nemmeno sull’utilità delle prefetture; ma vorrei affrontare il problema da un punto di vista insolito, già da alcuni accennato ma mai approfondito.
Il Caso, a mio avviso, sta degenerando in quanto vengono continuamente violati i principi fondamentali della libertà: violazione della proprietà privata, violazione della dignità delle persone ridotte a merce di mercato, incitazione alla violenza.

E’ opportuno prima di scendere nella particolarità del caso, elencare alcune considerazioni di carattere generale che sono  all’origine del fenomeno immigratorio.
L’immigrazione è un problema mondiale che l’Italia e L’Europa non riusciranno a fermare; ma sicuramente esistevano ed esistono tuttora, le condizioni per limitare il fenomeno e gestirlo in modo più efficace. Seppur con il seno del poi, sono stati commessi alcuni errori fondamentali che ne compromettono la gestione attuale e futura dei profughi; vado di seguito ad elencarli:
  1. Politica estera inefficiente nei confronti  di paesi dell’oriente e/o dell’Africa in cui non vengono rispettati i principali fondamentali dei diritti dell’individuo (non mi spingo ai principi di democrazia e libertà in quanto discutibili anche in Italia).
  2. Gestione dei profughi inefficiente, affrontata come problema e non come una possibile risorsa per l’Italia. (blog)
  3. Aver attribuito un prezzo al singolo profugo di 35,00 [euro/(profugo x giorno)].
Sarà su questo terzo punto che svolgerò la mia analisi.
Ma prima è necessario fare una ulteriore premessa; nel nostro paese non è chiaro il concetto per cui la forza che muove l’imprenditore a fare impresa è l’egoismo (termine inteso non come una proprietà dispregiativa). Questo concetto non è accettato e compreso da molti.
Adam Smith (filosofo-economista 1723-1790) scriveva “Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio, o del panettiere che ci aspettiamo la nostra cena, ma dalla loro considerazione del loro stesso interesse.”
L’imprenditore nella sua attività quotidiana cerca di trarre guadagno in ogni momento; tale guadagno gli consentirà di pagare i propri dipendenti, investire nella propria azienda e se possibile, risparmiare per il futuro. Ma a volte, come spesso accade nel nostro paese, il guadagno serve per rimediare situazioni spiacevoli.
L’imprenditore per sua natura non trascura nessuna opportunità; è una macchina da guerra….
A volte intraprende imprese profittevoli, imprese deludenti e fallimentari. Capita, che le attività deludenti e/o fallimentari non siano conseguenza di valutazioni sbagliate ma determinate da condizioni al contorno che non dipendono dall’imprenditore ma mutano nel tempo; es: aumento tassazioni, nuove normative, mercati non gestiti in libero scambio, crisi economiche, eccessiva presenza dello stato, ecc……
Non ci si deve assolutamente attendere che gli imprenditori debbano, al di là del proprio interesse, fare dei principi generali di benessere la massima della loro propria azione. La necessità della vita li spingono a trarre il massimo da ogni circostanza data. Non è affare degli imprenditori risolvere il problema dei profughi o alla loro gestione; tutto quello che li riguarda è adattarsi alle circostanze, in modo  da trarre il massimo profitto possibile nelle condizioni in cui si trovano senza violare la libertà di nessun individuo (unico vincolo a cui ci si deve attenere).
Orbene ritornando al punto 3, se lo stato italiano decide di attribuire un prezzo al mantenimento di un profugo, involontariamente ha creato un nuovo mercato, una nuova opportunità di guadagno. Dove gli stessi politici mascherati in cooperative, associazioni di solidarietà e i privati imprenditori valutano l’opportunità di trarre guadagno.
Il caso di Ficarolo pertanto è un classico esempio in cui un imprenditore ha valutato l’opportunità di poter trarre un guadagno in un mercato creato dallo stato.
Il solo fatto che l’imprenditore dopo aver fatto le proprie valutazioni:
  • mancato accordo con la cooperativa (non si capisce perché la gestione dei profughi debba essere comunque gestito da una cooperativa di intermediazione);
  • problemi con i propri concittadini;
abbia scelto di non procedere; non autorizza la Prefettura di Rovigo a requisire l’attività alberghiera.
Nonostante la Costituzione Italiana non protegga assolutamente la proprietà privata (art. 42); anzi ne demanda al potere politico la gestione mediante lo strumento della legislazione; per lo scrivente, il caso di Ficarolo rappresenta una violazione grave della libertà individuale.
Ficarolo, non deve essere visto come un fallimento sulla gestione dei profughi (che in qualche modo verranno sistemati) ma un predomino dello stato sulla proprietà privata. Dopo aver creato un mercato di essere umani, lo stato pretende di gestirlo requisendo proprietà altrui.
La libertà a 360° è un concetto difficile da capire, presuppone responsabilità e principi saldi (PNA).

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