mercoledì 29 gennaio 2014

LA CRISI FINANZIARIA SPIEGATA AI BAMBINI

pubblicato si Rischio Calcolato il 30/11/2012
La crisi finanziaria spiegata ai bambini…
HELGA è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. 
 
image001 650x461 La Crisi Finanziaria Spiegata ai Bambini.....(tedeschi)
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).

domenica 26 gennaio 2014

IL SOCIALISMO INSEGNATO A SCUOLA

Un professore di economia dell’Università Tech-Texas ha raccontato di non aver mai bocciato nessuno dei suoi studenti, ma che una volta si è trovato invece a dover rimandare una classe intera. Pare che gli alunni di quella classe insistessero sulla presunta efficienza del socialismo, che ritenevano essere un sistema equo. Un sistema in cui non ci sarebbero stati né ricchi né poveri.
Il professore propose allora agli studenti: “Ok, faremo un esperimento sul socialismo proprio in questa classe..” Così il voto assegnato ad ogni studente sarebbe stato calcolato come una media dei voti reali di tutti gli studenti. Ci sarebbe stato un unico voto, nessuno sarebbe stato bocciato e nessuno avrebbe preso una A (negli Stati Uniti una A corrisponde al nostro 10).

giovedì 23 gennaio 2014

BENVENUTI A WEIMAR

La politica italiana sembra una trottola impazzita: difficile affermare con certezza chi o cosa riuscirà a fermarla, e a mettere un po’ d’ordine nel convulso panorama attuale. Ci si affanna a decifrare alleanze, a cercare soluzioni all’impasse istituzionale, senza rendersi conto che verranno persi altri mesi per trovare un equilibrio precario che servirà, nel migliore dei casi, a varare una nuova legge elettorale. Superfluo, a questo punto, ricordare che sarebbe stato sufficiente un maggiore senso di responsabilità da parte dei partiti per evitare l’attuale paralisi. Senza passare per catastrofisti, non serve andare molto indietro nella Storia, per trovare esempi di una tale situazione di incertezza. L’humus politico, economico e sociale nel quale galleggia il nostro Paese è sempre più simile a quello della Repubblica di Weimar, noto esperimento di democrazia liberale iniziato nel 1919 in Germania e conclusosi nel 1933 con la nomina a cancelliere di Hitler. Senza dilungarci in merito (per un’analisi più approfondita degli eventi di Weimar si vedano i link in fondo all’articolo) è evidente che un insieme di fattori, sia esterni che interni, stanno creando le condizioni in Italia per una crisi definitiva della democrazia rappresentativa, favorendo così l’ascesa di forze dai chiari connotati totalitari, o meglio totalizzanti, che trovano terreno fertile di consenso nell’incapacità delle istituzioni tradizionali di rispondere alle esigenze dei cittadini. In questi giorni, molto è stato scritto e detto in merito a Grillo ed al suo movimento, frettolosamente bollati come fascisti e anche derisi da più parti. In realtà, tra una battuta e un’etichetta, sarebbe opportuna una riflessione più seria sui pericoli che potrebbero derivare da un’ascesa inarrestabile del Movimento 5 Stelle.

martedì 21 gennaio 2014

PAPERONE CI SPIEGA L'ECONOMIA


Una delle tesi dei cosiddetti "signoraggisti", movimento che ispira la riforma monetaria proposta dal M5S, è quella secondo la quale idealmente lo Stato dovrebbe battere moneta in modo da poterne creare quanta necessaria per evitare di indebitarsi con altri soggetti.
Strettamente collegato a questo argomento, tra i propositi del M5S c'è anche quello di fornire un "reddito di cittadinanza" a tutti gli italiani (suppositamente tra coloro in qualche modo definiti poveri), in modo che sia possibile vivere in maniera dignitosa ed affrancarsi finalmente dalle pene lavorative.
La prima domanda che si dovrebbe fare ad una proposta del genere sarebbe quella relativa all'importo del reddito: del resto se tale reddito ci permettesse di vivere dignitosamente, perchè non aumentarlo in modo da vivere ancora meglio, e magari nel lusso? Sarebbe una ovvia conseguenza.
Ci si potrebbe poi chiedere a che pro continuare a lavorare, se smettendo, e quindi diventando "bisognosi" si potrebbe avere accesso al reddito senza dover fare nulla.