martedì 24 novembre 2015

RIFLESSIONI LIBERTARIE SULLA PRIVATIZZAZIONE SOCIALE DELL'ACQUA

Apprendiamo dai giornali il via libera con approvazione “in segreto” degli Hydrobond che potrebbero essere un possibile salvataggio per le nostre aziende pseudo-pubbliche.
Questi strumenti finanziari, non sono altro che delle obbligazioni (ulteriore debito) che verranno emesse sul mercato finanziario da Polesine Acque o dalla partecipata (Polesine Acque, Centro Venezia Servizi) mediante un intermediario.

Chi acquisterà queste obbligazioni? Il cittadino? Solo un matto investirebbe il proprio denaro in aziende che non danno profitti e/o garanzie di pagamento alla scadenza. I possibili acquirenti potranno essere: i comuni che potrebbero ri-acquistare il proprio debito, riversando ai cittadini il costo; oppure, come sarà realmente le banche,  che non concedendo più mutui o rinegoziazione dei debiti, offriranno altro ossigeno in questa nuova forma.
In parole povere consegniamo queste società in mano alle banche. Già lo sono …..
Questo strumento dovrebbe essere  uno strumento moralmente privatistico, nel senso che se dovesse fallire ne risponde il privato. Ma in questo caso chi pagherà sarà sempre il cittadino. 
Alcuni potrebbero dire che le banche sono società private; lo sono ma sulla carta. Non ho mai visto privati ricevere 3,6 miliardi dallo stato alla domenica mattina ( o 9 ml nel caso di MPS) per il loro salvataggio. 

E' triste poter constatare che questa situazione è stata creata da quelle forze politiche  che hanno votato  "no" alla privatizzazione del servizio di distribuzione dell’acqua nel precedente referendum.
La privatizzazione, quella vera, in cui il privato gestisce e lo stato controlla è l'unica soluzione eticamente corretta; il resto solamente un inciucio politico con i soldi della povera gente.

25/11/2015 Marco Bizzi


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